PAULOWNIA E BUSINESS DEVELOPMENT “GREEN”. CE LO SPIEGA FABIO MASSIMO SPRIO

Business Development, Paulownia e Tronchetto Research sono legati in un progetto dal volto “Green”. Fabio Massimo Sprio, Direttore Generale, ci spiega obiettivi e linee principali.

Ci può raccontare come è maturata la Sua esperienza in ambito di sviluppo aziendale progetto?

La mia esperienza professionale è da sempre legata al business development in Aziende primarie e multinazionali importanti riguardanti settori che spaziano dalla cosmetica, alla chimica, ai prodotti farmaceutici, a quelli alimentari. Quella di raffrontarmi costantemente con nuove esperienze  e saperle cogliere e fare crescere le realtà aziendali  è probabilmente la mia caratteristica caratteriale preponderante, quello che definisco essere il mio “pallino”.

Il mio ruolo all’interno di queste attività prevede sia un rapporto diretto a livello imprenditoriale come accrescimento del business a livelli di fatturato delle aziende, sia l’analisi e lo sviluppo di progetti da immettere sul mercato.

Questa esperienza ha incluso anche l’ambito delle start-up per quanto riguarda in alcuni casi, l’avvio di  nuovi progetti rivolti a un’area di business esistente  oppure relativi a fette di mercato ancora inesplorate.

Come si colloca all’interno di questo vissuto lavorativo la Sua collaborazione con Tronchetto Research?

L’ottica “Green” in cui si colloca l’attività proposta da Tronchetto Research e dal Centro di Ricerca Isidoro ad essa collegato, mi ha avvinto da subito.

Ritengo personalmente che questo aspetto del vivere comune debba essere tenuto in debita considerazione visto come il nostro Mondo sta procedendo, in modalità non sempre corretta.

L’idea primordiale che sottostà a questa start-up mi ha davvero coinvolto. Pertanto abbiamo sviluppato insieme le linee guida dell’intero progetto, partendo da una sintesi ed eviscerando poi in maniera tecnica e scientifica i vari aspetti ad esso correlati con l’ausilio di esperti del settore che giornalmente si confrontano con questi temi quali agronomi, ricercatori, professori universitari e tecnici

C’è qualcuno in particolare che Le è stato di supporto nell’approfondimento del progetto?

In particolare mi è stata di ausilio la collaborazione costante con il Dottor Mario De Nardo, che ricopre la carica di direttore Generale del Centro di Ricerca di Isidoro, un partner strettamente collegato alla Tronchetto Research. L’attività del Centro si concentra proprio sulla parte di sviluppo territoriale e segue il prodotto nelle sue varie fasi.

Il Dott. De Nardo ha certamente conoscenze specifiche e capacità tecniche di altissimo livello che ha messo a disposizione con grande passione nella collaborazione con Tronchetto Research, contribuendo così fortemente all’avanzamento dei nostri obiettivi.

 Puoi spiegarci perché investire nella pianta di Paulownia è un’idea vincente?

Questa domanda presuppone una risposta che considera una duplice ottica. Naturalmente ci poniamo, come una start-up che ha scopi economici, dunque si pone a Aziende agricole, agricoltori e investitori che vogliano ottenere ricavi da questa attività. Al contempo però proponiamo un investimento che ha ricadute positive sull’ambiente in maniera diretta e indiretta e che si pone il fine di salvaguardarlo.

E’ stato ampiamente dimostrato che la pianta di Paulownia ha infatti caratteristiche tecniche importanti in termini di resa e produttiva in tempi molto brevi, ma allo stesso tempo ha la capacità di produrre una quantità di ossigeno altamente superiore alla quantità di anidride carbonica che assorbe e questo la rende pertanto doppiamente interessante.

La Paulownia diventa dunque un modo di concepire un “green business” innovativo. Questo è un settore che ad oggi non è ancora debitamente valutato, anche se devo ammettere che una certa sensibilizzazione attorno a questo tema si sta svegliando, se pensiamo anche solo alla valutazione dell’aumento delle polveri sottili nell’ambiente.

Può spiegarci meglio in che senso ritiene innovativa questa idea e come si colloca il Suo ruolo in tutto questo?

Se pensiamo che gli Stati Uniti stanno andando in controtendenza, ossia che hanno in parte disertato questo concetto di inquinamento atmosferico cercando di sganciarsi dagli accordi internazionali firmati andando più che altro nel verso un interesse sotto un profilo più che altro economico, dobbiamo però considerare che a livello mondiale invece questa sensibilizzazione di attenzione al Green sta procedendo, arrivando a permeare la vita comune.

Credo tuttavia che riuscire a coniugare le belle idee e gli accordi internazionali di politica ambientale diventa in realtà abbastanza complesso.

In questo senso l’attività di Tronchetto Research diventa innovativa perché l’obiettivo è proprio quello di associare business economico e commerciale a sviluppo ambientale, etico e culturale.

La pianta di Paulownia è dunque vincente per tutte le motivazioni succitate ma anche per tutti quei settori che assieme al Centro di Ricerca intendiamo sviluppare e che ad oggi non sono ancora sfruttate appieno.

Anche in questo senso ho speso la mia professionalità. Come detto, partendo da un’idea imprenditoriale, abbiamo sviluppato un intero progetto che non si limita, come fatto in precedenza da altre start-up, a cercare di ricavare prettamente utili economici dallo sfruttamento della pianta ma abbiamo pensato a implementare la parte etica nonché quella di supporto all’agricoltore, assistendolo nelle varie fasi dell’investimento dei propri terreni e del proprio tempo, creando anche una filiera del legno e proponendo altre possibilità collaterali che la pianta può fornire.

Ringraziamo perciò il Dott. Sprio per aver delineato il valore aggiunto di Tronchetto Research e proponiamo di approfondire a breve cosa significhi entrare nel business del mondo della Paulownia.

 

 

 

 

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